All night long (all night) - Lionel Richie (1983)
Nel 1983, Lionel Richie, già avviato verso una carriera solista di successo dopo aver lasciato i Commodores, si stava godendo una meritata vacanza in Giamaica. Aveva già pubblicato un album solista e aveva duettato con Diana Ross nella celebre "Endless Love", colonna sonora del film "Amore senza fine" di Franco Zeffirelli (1981). In attesa di preparare il nuovo disco, Richie si rilassava al sole delle spiagge giamaicane, tra palme, feste notturne e balli sfrenati.
Durante una di queste serate, Richie iniziò a riflettere su cosa facessero in vacanza per divertirsi la sera i rapper, i musicisti rock e i cantanti lirici. La risposta gli venne spontanea: ballano, e ballano ritmi tropicali come il calypso e il reggae.
Da questa esperienza e osservazione nacque l'idea per “All Night Long”, anche se inizialmente senza un titolo. Richie scrisse tutta la prima parte della canzone – i versi, la strofa, la parte centrale – ma si bloccò, non riuscendo a trovare quel “gancio”, una frase particolarmente orecchiabile che catturasse l’attenzione dell’ascoltatore. La canzone rimase incompleta per quasi tre mesi.
La svolta arrivò una sera, durante una cena a casa di un suo amico, Llyod Greig, un medico giamaicano. Al momento di andarsene, Richie disse che avrebbe lavorato tutta la notte, ma poi si fermò sulla porta, guardò l’amico e ripeté: “Aspetta un attimo… tutta la notte (all night long), tutta la notte, tutta la notte”. Come raccontò più tardi, “Mi ha guardato come se fossi matto. A volte, non pensandoci, trovi esattamente quello che vuoi”.
Entusiasta per aver finalmente trovato il “gancio” che cercava, Richie completò la canzone, cercando di infondervi tutta l’atmosfera elettrizzante della Giamaica, quell’aria di festa continua. “Tutto quello che dovevo fare era trovare quel ritmo che tutti ballano quando vanno in vacanza”, disse. Richie decise di dare alla canzone un aspetto multiculturale, inserendo parole in giamaicano, spagnolo (“Fiesta”) e anche qualche frase africana. Tuttavia, quando chiamò un amico all'Onu per avere suggerimenti su frasi in dialetti africani, scoprì che ce n’erano migliaia. Non potendo aspettare settimane per una risposta, Richie si arrangiò inventando delle parole che suonavano africane: “Tambo litch sette mojah! Yo! Jambo jambo!”. Confessò candidamente: “L'ho inventato. Ora, penso che ‘jambo’ potrebbe avere un significato in swahili (significa ‘ciao’, ndr), ma devo stare attento perché potrebbe significare ‘benvenuto’ in un dialetto e potresti farti tagliare la testa per averlo detto in un altro”.
“All Night Long (All Night)” uscì alla fine di agosto 1983, anticipando la pubblicazione dell’album “Can’t Slow Down”, e raggiunse velocemente la vetta della classifica americana di Billboard, diventando un successo globale. Merito anche del coloratissimo video diretto da Bob Rafelson, regista di film come “Cinque pezzi facili”, “Il postino suona sempre due volte” e “La gatta e la volpe”. Il video fu uno dei primi di artisti di colore trasmesso da MTV, dopo che Michael Jackson aveva rotto la barriera razzista del canale. In Italia, fu il primo video trasmesso da Videomusic, inaugurando le trasmissioni nella mezzanotte tra l'1 e il 2 aprile 1984.
A coronamento dell'enorme successo, Richie cantò la canzone alla cerimonia di chiusura delle Olimpiadi estive del 1984 a Los Angeles. Nel 2003, “All Night Long (All Night)” divenne una sorta di inno durante l'invasione americana dell'Iraq. Come raccontò Richie alla rivista Q, il comandante della Brigata 190 disse che le truppe misero altoparlanti sui loro Humvee e suonarono “Dancing on the Ceiling” e “All Night Long” durante la caduta di Baghdad, un evento che Richie trovò un po' inquietante.





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