Another one bites the dust - Queen (1980)

Nel cuore pulsante di Londra, nel 1980, i Queen stavano attraversando una fase di cambiamento. Dopo il moderato successo degli album "Jazz" e "Live Killers", la band sentiva la pressione di ritornare al vertice delle classifiche. In questo contesto, il bassista John Deacon si trovava a sperimentare qualcosa di completamente nuovo.

Deacon, appassionato della musica disco che stava dominando il panorama musicale dell'epoca, iniziò a frequentare gli Chic presso il loro studio di registrazione. Lì, tra le note di "Good Times" di Nile Rodgers e Bernard Edwards, trovò ispirazione. Le sessioni con gli Chic gli avevano aperto un mondo di nuove possibilità ritmiche e melodiche, e Deacon tornò in studio con una linea di basso che pulsava di energia e innovazione.

All'inizio, aveva solo una linea di basso e un riff, ma con determinazione, iniziò a costruire il resto del brano. In studio, Deacon mostrò la sua abilità polistrumentale: oltre al basso, suonò la chitarra ritmica e solista, il pianoforte e alcune percussioni. Inoltre, creò un battito di mani campionato che si ripeteva in loop, un elemento distintivo che dava alla canzone una dimensione ritmica unica.

Brian May e Roger Taylor contribuirono con tocchi finali: May aggiunse effetti di chitarra mentre Taylor creò un giro di batteria dal suono smorzato, ottenuto riempiendo i tamburi di coperte e stracci per un effetto ovattato. La canzone era quasi completa, mancava solo la voce solista.

Quando Freddie Mercury arrivò in studio, la canzone era pronta per la sua magia vocale. Anche se Deacon non cantava, riuscì a trasmettere la sua visione a Mercury, che si impegnò a fondo per interpretare il brano. Brian May ricordava: "Fred appena entrato ha martellato e martellato fino a che la sua gola ha retto… era davvero ispirato dalla canzone e penso che l'abbia portata a un altro livello".

Le registrazioni ai Musicland Studios di Monaco di Baviera, con il tecnico del suono Reinhold Mack, furono un laboratorio di sperimentazione. Effetti sonori, nastri suonati al contrario, e armonizzazioni innovative furono utilizzati per creare una sonorità unica. Il suono prolungato che precede l'ingresso della voce di Mercury fu ottenuto invertendo un accordo di pianoforte, un esempio perfetto di questa sperimentazione.

Quando "The Game" fu pubblicato il 30 giugno 1980, nessuno dei Queen pensava di lanciare "Another One Bites the Dust" come singolo. Roger Taylor era particolarmente contrario, considerandola troppo distante dallo stile tradizionale dei Queen. Ma un incontro con Michael Jackson cambiò tutto. Il Re del Pop, grande amico di Mercury, fu entusiasta del pezzo e convinse la band a pubblicarlo come singolo. Il 22 agosto 1980, la canzone venne rilasciata e la risposta fu travolgente.

La traccia iniziò a suonare nelle radio americane e nelle discoteche, conquistando rapidamente le classifiche. Molti, ascoltando la voce di Mercury, pensavano che fosse un artista afroamericano. Grazie a questa canzone, i Queen divennero popolari anche negli Stati Uniti, un mercato che avevano faticato a penetrare.

Bernard Edwards degli Chic ricordava con ironia: "Quel disco dei Queen è nato perché Deacon ha trascorso un po' di tempo con noi nel nostro studio. Ma va bene. Quello che non va bene è che la stampa ha iniziato a dire che li avevamo copiati!". Nonostante queste controversie, "Another One Bites the Dust" raggiunse la vetta della classifica di Billboard, rimanendoci per tre settimane, e diventò un successo mondiale.

Nonostante le accuse di messaggi subliminali, con alcuni che sostenevano che il ritornello, se suonato al contrario, dicesse "Start to smoke marijuana", la canzone continuò a essere un simbolo di innovazione e creatività musicale. La Hollywood Records smentì tali voci, ma il mistero aggiunse un ulteriore fascino al brano.

"Another One Bites the Dust" rimane una delle canzoni più iconiche dei Queen, testimonianza dell'ingegno di John Deacon e della capacità della band di reinventarsi continuamente, sperimentando con nuovi suoni e stili per creare musica che resiste alla prova del tempo.

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