I can't stand it! - Twenty 4 Seven (1990)

Negli ultimi anni Ottanta, l'Europa stava vivendo un fermento musicale senza precedenti. La house music, che dalle discoteche di Chicago si era fatta strada oltre l'Atlantico, iniziava a diventare il nuovo volto della scena dance europea, destinata a sostituire l'italodisco e l'eurodisco che avevano dominato il decennio. La hip house, un'innovativa fusione di hip hop e house, stava aprendo nuove frontiere creative e accendendo l'immaginazione di molti compositori.

Tra questi pionieri c'era Ruud van Rijen, un giovane appassionato di musica nato in Belgio ma cresciuto in Olanda. Nel 1988, sotto il nome di Drivin' Force, Ruud realizzò il suo primo disco, "Rock This World". Questo pezzo, costruito con decine di campionamenti, risuonava con l'energia dell'electro e dell'hip hop dei primi anni Ottanta. Sebbene il brano non fosse destinato a fare scalpore, fu l'inizio di un viaggio musicale che avrebbe portato Ruud a creare qualcosa di rivoluzionario.

L'anno successivo, ispirato dalla scena hip house di Chicago e dalla piano house italiana, Ruud iniziò a lavorare su una nuova traccia. La prima versione demo di "I Can’t Stand It" era un brano hip hop con una parte vocale eseguita da lui stesso al vocoder. Tuttavia, il brano cominciò a prendere forma in maniera inaspettata. Durante una sessione di registrazione, decise di campionare un pezzo di "Get Busy" di Mr. Lee e di aggiungere un riff di pianoforte orecchiabile, accompagnato dal rap di Ricardo e dal ritornello cantato da Nance.

Il processo di registrazione non fu privo di difficoltà. Nance dovette cantare il ritornello più di quaranta volte con un microfono non professionale, finché, esausta, scoppiò in lacrime. Fu allora che Ruud decise di campionare le migliori parti delle registrazioni, ottenendo finalmente il ritornello perfetto. Il testo, ispirato dalle ingiustizie nel mondo, dal Sud Africa e dal razzismo, dava voce a un grido di frustrazione: "I can’t stand it no more".

Con l'uscita del brano sotto il nome di Twenty 4 Seven, Ruud, Ricardo (alias MC Fixx It) e Nance conquistarono le classifiche olandesi. Il nome del gruppo rifletteva la dedizione di Ruud alla sua passione: lavorare 24 ore al giorno per 7 giorni alla settimana. Il successo di "I Can’t Stand It" non si fermò ai confini olandesi, diventando rapidamente un successo internazionale e definendo un nuovo standard per l'eurodance.

Tuttavia, non tutto andò liscio all'interno del gruppo. Poco dopo, Ricardo lasciò il gruppo a causa di divergenze con la casa discografica tedesca BCM Records, che non apprezzava il suo stile di rap. Venne sostituito da Tony Dawson-Harrison, noto come Captain Hollywood, che contribuì a una nuova versione del brano per l'album "Street Moves".

Negli anni successivi, Ruud continuò a produrre musica nonostante le difficoltà e i cambiamenti di formazione. Nel 1993, con un nuovo rapper, Stacey 'Stay-C' Seedorf, e Nance, pubblicò l'album "Slave To The Music", seguito da "I Wanna Show You" del 1994. Anche se il successo globale degli inizi non si ripeté, Ruud guardava con orgoglio ai suoi traguardi.

Negli anni Novanta, "I Can’t Stand It" divenne parte della colonna sonora del film "Scelta d’amore – La storia di Hilary e Victor" con Julia Roberts, un segno dell'impatto duraturo della sua musica. Ruud rifletteva su quegli anni con gratitudine, ricordando come credere nel proprio progetto e seguire il cuore potesse portare a risultati incredibili.

La sua storia è un tributo alla passione, alla perseveranza e alla capacità di innovare in un mondo musicale in continua evoluzione.

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