Petali - Simona Molinari (Album 2023)
Siamo giunti al cinquantesimo racconto ed oggi voglio parlarvi di un album del 2023 di Simona Molinari dal titolo Petali. Questo disco è speciale per me per molte ragioni personali e artistiche. Vorrei fare una premessa e aprire una parentesi: Simona è una cara amica, e non posso non ricordare che è l’unica artista italiana ad aver portato in Italia il genere Electro Swing. È un genere che prediligo come DJ, tanto che sono l'unico in Campania e uno dei pochi in Italia a proporlo, e per di più in vinile. Qualche anno fa, parlando con Simona, le chiesi come mai non avesse mai stampato la sua musica in vinile, soprattutto i suoi brani Electro Swing. Simona, con la sua gentilezza, mi concesse tutte le tracce in formato originale per creare un vinile “promo” (unica copia). Fu proprio lei poi, tramite un video messaggio, a presentare il mio radio show worldwide. Chiusa questa parentesi e tornando all’album in questione, Petali non è un disco di genere Electro Swing, ma rappresenta un punto di svolta nella carriera di Simona: è infatti il suo primo vinile ufficiale. Sulla copertina, noterete la sua dedica personale: "A Francesco. Finalmente un vinile vero. Un abbraccio" – e che vinile ragazzi!
"La musica è una cura per chi la fa e un sollievo per chi la ascolta". Dopo quasi sette anni di assenza, Simona Molinari ritorna sulla scena musicale con Petali, un album che lascia da parte lo stile Jazz ed Electro Swing del passato per esplorare territori nuovi e più personali. "Non voglio più avere paura di essere giudicata", afferma la cantante, riflettendo sul periodo di cambiamento che ha attraversato, segnato da eventi significativi come la maternità e la pandemia. Petali, uscito il 1° aprile 2023, segna un passaggio cruciale nella carriera di Simona, che si sposta verso un pop elegante e più intimo, pur mantenendo quella raffinatezza musicale che l’ha sempre caratterizzata. I nove brani dell’album sembrano cuciti su misura per lei, con testi che riflettono una profonda introspezione sulla propria vita e sulle esperienze vissute.
"Durante la pandemia, una riflessione è stata inevitabile", racconta Simona durante una nostra intervista ad Arte e Artisti su Onda Web Radio TV. "È stata la conclusione di un percorso di vita e professionale, influenzato dalle nuove visioni del mondo e della società, che i giovani, anche grazie ai dibattiti sui social, hanno portato alla luce su temi fondamentali come il ruolo e i diritti delle donne, la sincerità e il modo di vivere. Tutto questo mi ha aiutata a rivedere me stessa in un modo che non avevo mai fatto prima". Nel disco si parla di felicità effimera, di occasioni mancate, del tempo che scorre inesorabile. Simona si confessa: "Il mio vero rimpianto è non avere 20 anni oggi: non avrei usato maschere e personaggi per esprimere me stessa. Dieci o quindici anni fa, una donna non poteva dire certe cose; ho spesso nascosto me stessa dietro un personaggio apparentemente spensierato, una femme fatale che in realtà non mi appartiene".
Tra i brani più significativi del disco, Simona sottolinea "Lei balla sola", che racconta la storia di una clochard. "È una donna che si spoglia di tutte le convenzioni, che non si preoccupa del giudizio altrui, che è libera e non ha paura. Per tanto tempo ho avuto paura, degli uomini e di come venivo guardata e giudicata, e vorrei che non accadesse più". Nel corso della sua carriera, Simona ha collaborato con molti artisti di fama, da Peter Cincotti a Gilberto Gil e Ornella Vanoni. "L’incontro con Ornella Vanoni è stato speciale. Avevo 26 anni quando l’ho conosciuta, e mi ha colpito la sua modernità di pensiero. È una donna iconica, sempre pronta a cambiare e sempre al servizio della musica. La sua passione è contagiosa. I veri grandi sono sempre umili".
Sette anni dopo il suo ultimo lavoro, Simona Molinari torna con un album piccolo ma prezioso, composto da nove canzoni tutte caratterizzate da una delicatezza unica: delicate nei testi, negli arrangiamenti, nelle interpretazioni. La sua voce, potente e bellissima, in questo album gioca di sottrazione, arrivando con garbo e senza bisogno di virtuosismi. Petali si distingue per l’eleganza e la maturità artistica, mettendo da parte le contaminazioni elettroniche e lo swing per abbracciare un pop intriso di soft jazz, un genere di cui Simona è padrona assoluta. La traccia conclusiva, Petali, è una ballata sul tempo che passa e le paure che sorgono di conseguenza. È un pezzo intenso, dove la voce di Simona esplode con forza, dopo un album interamente giocato su toni più sommessi.
Il brano di apertura, Lei balla sola (già citato sopra) è gioioso e ritmato, una canzone che fa venire voglia di cantare. Altri brani, come Come un film e La tua ironia, ci trasportano nei mondi sonori degli anni ’60, evocando atmosfere da film o serie TV ambientate tra il boom economico e la moda del tempo. Davanti al mare, il primo singolo estratto, è una ballata che esprime il sentimento di cambiamento interiore, un tema centrale dell’album, con immagini del mare e della sua risacca che evocano la calma e la tempesta che possono albergare in ognuno di noi.
In Tempo da consumare, una leggera bossa nova, Simona racconta delle occasioni mancate e della necessità di andare avanti, con un finale che ci riporta alla sua maestria vocale nel jazz. Un libro nuovo parla della voglia di rinnovarsi, di scrivere un nuovo capitolo della propria vita, mentre Il solito via vai è un pezzo estivo, leggero e finto ironico, che gioca con il tema della ricerca della felicità.
Ci sono voluti anni per questo ritorno di Simona Molinari, anni di cambiamenti personali e professionali, ma Petali dimostra che Simona è un’artista centrata, consapevole di ciò che vuole esprimere. Non è un album per tutti, ma è un disco che chiede di essere ascoltato con attenzione, di essere messo sul piatto e apprezzato con garbo.








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