We are the world - USA for Africa (1985)

Nel 1984, il mondo della musica assistette a una svolta significativa. Dopo decenni in cui ogni artista rock coltivava gelosamente il proprio orticello, con il progetto Band Aid, ideato e sviluppato dall'inglese Bob Geldof, le rockstar capirono che potevano unirsi mettendo da parte per un attimo il proprio ego e realizzare qualcosa di concretamente utile per la società. Il singolo “Do They Know It's Christmas?” , composto da Geldof e dal cantante degli Ultravox, Midge Ure, uscì il 3 dicembre 1984, unendo i più famosi cantanti inglesi e irlandesi del momento nella causa comune di raccogliere fondi per l'Africa. Il successo e la risonanza dell'iniziativa furono tali che dall'altra parte dell'Atlantico non si poteva restare con le mani in mano…

La prima idea del progetto United Support of Artists for Africa (USA for Africa) venne al cantante di calypso Harry Belafonte, che pensò di organizzare un grande concerto di beneficenza con musicisti neri. Contattò il manager Ken Kragen, che gestiva alcuni tra i più importanti artisti afroamericani ed era anche un professionista della raccolta fondi. Kragen convinse Belafonte che avrebbero potuto raccogliere più denaro e avere un impatto maggiore con una canzone originale. A questo punto furono coinvolti Lionel Richie, incaricato di scrivere la canzone, e Quincy Jones per produrre il disco. Jones, a sua volta, telefonò a Michael Jackson, con cui aveva da poco realizzato il mega successo Thriller, e Jackson accettò subito con entusiasmo. Richie coinvolse Stevie Wonder e il cantante country Kenny Loggins, e il progetto cominciò a diventare realtà.

Jackson però disse a Richie che non voleva solo cantare la canzone, ma anche partecipare alla sua stesura. Inizialmente anche Stevie Wonder doveva collaborare, ma poiché aveva poco tempo a disposizione, Michael e Lionel cominciarono a creare la canzone a Hayvenhurst, la casa di Jackson a Encino. Per una settimana, i due passarono ogni notte a lavorare su testi e melodie nella camera da letto del cantante, con un obiettivo chiaro: scrivere una canzone facile da cantare e memorizzare, qualcosa che assomigliasse a un inno. La maggior parte dei testi si deve a Jackson, mentre opera di Richie è la frase “We are the world/We are the children”. Richie compose due melodie per la canzone, e Jackson, in un giorno in cui era da solo, prese le due linee musicali, aggiunse musiche e testi e completò la canzone. Jackson disse: “Mi piace lavorare in fretta, sono andato avanti senza che Lionel lo sapesse, non potevo aspettare, sono entrato in studio e sono uscito la stessa sera con la canzone completata: batteria, pianoforte, archi e le parole del ritornello”.

Richie e Jackson presentarono il loro demo a Quincy Jones, che rimase a bocca aperta. Il 22 gennaio 1985, ai Lion Share Recording Studio di Kenny Rogers, a Beverly Hills, Richie, Jackson, Wonder e Jones realizzarono la base strumentale, utilizzando in pratica gli stessi musicisti che avevano suonato in Thriller, e prepararono dei nastri con le voci guida per i vari cantanti invitati. Il 24 gennaio, Jones spedì la guida vocale di Jackson e Richie a tutti gli artisti coinvolti. L'ultima notte di registrazione si tenne il 28 gennaio 1985 agli A & M Recording Studios di Hollywood, la notte degli American Music Awards, poiché gli artisti erano già tutti in città per i premi, ed era stato molto più facile riunirli per registrare.

Michael Jackson arrivò per primo, verso le 21, e registrò la sua parte. Successivamente arrivarono nello studio di registrazione Ray Charles, Billy Joel, Diana Ross, Cyndi Lauper, Bruce Springsteen, Smokey Robinson e via via tutti gli altri artisti, tutti accolti da un cartello affisso sulla porta dello studio con scritto “Per favore lascia il tuo ego fuori dalla porta”. È difficile immaginare una cinquantina dei migliori musicisti e cantanti americani tutti in una sola stanza. Stevie Wonder, per sdrammatizzare, li accolse rassicurandoli che se la registrazione non fosse completata in una sola mandata, lui e Ray Charles, entrambi ciechi, sarebbero stati lieti di accompagnarli tutti a casa! La registrazione iniziò alle 22:30 e durò la bellezza di 8 ore. Le star che cantano le parti soliste sono, nell'ordine: Lionel Richie, Stevie Wonder, Paul Simon, Kenny Rogers, James Ingram, Billy Joel, Tina Turner, Michael Jackson, Diana Ross, Dionne Warwick, Willie Nelson, Al Jarreau, Bruce Springsteen, Kenny Loggins, Steve Perry, Daryl Hall, Huey Lewis, Cyndi Lauper, Kim Carnes, Bob Dylan e Ray Charles.

Harry Belafonte, che aveva avuto l'idea originale per il progetto, partecipò nel coro, ma non ottenne nessuna parte solista. Anche Prince fu interpellato per partecipare, ma rifiutò. Secondo alcune fonti, aveva saputo che avrebbe dovuto duettare con Michael Jackson, secondo altre non voleva registrare insieme ad altri artisti. Comunque, donò al progetto un brano inedito, “4 The Tears In Your Eyes”, che venne inserito nell'album “We are the world”. Nel coro parteciparono anche i due soli artisti non americani: Dan Aykroyd (canadese) e l'inglese Bob Geldof, dal cui progetto Band Aid era nato tutto.

Il primo gruppo di artisti che si unirono al progetto erano neri, ma quando Bruce Springsteen aderì, il progetto guadagnò una maggiore diversità culturale e musicale, favorendo la partecipazione di altri artisti rock. Secondo Ken Kragen, Springsteen aiutò anche a sedare alcune tensioni sorte in studio, poiché alcuni cantanti rock non erano entusiasti della canzone e preoccupati per la loro credibilità. Springsteen si rifiutò di prendere posizione, e diede l'esempio a tutti con la sua partecipazione incondizionata e piena di grinta.

Alla fine, solo Cyndi Lauper creò qualche problema, forse per tener fede al suo personaggio di ragazza ribelle. Quincy Jones raccontò in un'intervista: “Il manager di Cyndi venne da me e mi disse: ‘I rocker non amano la canzone’. Allora sono andato a parlare con Springsteen, Hall & Oates, Billy Joel e tutti mi hanno detto ‘Adoriamo la canzone’, così ho detto a Cyndi semplicemente che se voleva poteva andarsene… e ovviamente è rimasta”. Anche Billy Joel ricordò in un'intervista a Rolling Stone nel 2005: “La maggior parte di quelli che erano lì non gradiva la canzone, ma nessuno l'avrebbe mai detto. Ricordo che Cyndi Lauper si avvicinò e mi disse: ‘Sembra uno spot della Pepsi’. Non risposi, ma non ero d'accordo”.

“We Are the World” venne pubblicata il 7 marzo 1985, e superò ben presto ogni aspettativa. Distribuita in 800.000 copie, andò subito esaurita nel primo fine settimana. Il 13 aprile il singolo raggiunse il n°1 negli Stati Uniti, dove rimase per quattro settimane, mentre in Inghilterra raggiunse il primo posto il 20 aprile rimanendoci per due settimane. Il 5 aprile, più di 5000 stazioni radio trasmisero la canzone contemporaneamente. Il brano vinse il Grammy Awards come “canzone dell'anno”, “disco dell'anno”, “miglior performance di un duo o gruppo vocale pop” e “miglior videoclip breve”. In tutto vennero vendute circa 7,5 milioni di copie soltanto negli Stati Uniti d'America e la canzone fu inserita nell'album omonimo, che vendette circa 3 milioni di copie. Complessivamente, il progetto “We Are the World” riuscì a raccogliere circa un totale di 100 milioni di dollari, distribuiti fra Etiopia, Sudan e altri paesi africani colpiti da guerre o carestie.

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