Favola nera - Tommaso Primo (Album 2021)
Nella mia rubrica Vinil Chronicles, sono giunto al 70esimo racconto e questa mattina voglio parlarvi di un album che mi sta particolarmente a cuore, non solo per la sua straordinaria qualità artistica, ma anche per il profondo legame di amicizia e stima che mi unisce al suo autore. Lui è Tommaso Primo, e l’album che voglio raccontarvi oggi è Favola Nera, un disco del 2021 che rappresenta il culmine di un percorso cantautorale straordinario.
Quando ascolto questo album, sento la forza di un artista che, con passo sicuro, continua a guadagnare sempre più spazio nella scena musicale indipendente. Favola Nera non è solo un disco, ma una narrazione, un racconto viscerale della Napoli contemporanea che Tommaso riesce a trasformare in un'opera d'arte musicale. Ogni traccia esplora una dimensione diversa della vita, dell’amore, della disillusione, con una capacità unica di fondere l’ironia e la malinconia, il sogno e la realtà.
Il quarto album di Tommaso Primo si pone come l'ultimo vertice di una geometria che si chiude, una quadratura del cerchio. Ascoltare Favola Nera è come intraprendere un viaggio continuo, da ripetere in loop, senza mai sentirsi stanchi. Ogni brano, con le sue atmosfere, lascia spazio a nuove scoperte e riflessioni, e alla fine di ogni ascolto ti ritrovi a riposizionare la puntina del giradischi di nuovo all'inizio, desideroso di tornare a immergerti in quel mondo.
Per me, è un album che racchiude anche un significato personale, una connessione intima con Tommaso e con il suo modo di vedere e raccontare la realtà. Questo rende Favola Nera ancora più speciale: è la testimonianza di un talento che ho visto crescere e affermarsi, e che continua a sorprendermi per la sua profondità e per la capacità di toccare corde universali, pur mantenendo radici saldamente piantate nella cultura e nell'anima napoletana.
In queste nove tracce emerge una Napoli che ha strappato via i luoghi comuni, una città che si fa sentire attraverso nuovi suoni e storie vere, autentiche. Tommaso sa esplorare le sue crepe più profonde senza mai cadere nella banalità, e lo fa con una delicatezza e una potenza che rendono questo album un vero gioiello da custodire.
Il disco si apre con Cavalleggeri è New York nella testa di Laura, un brano che descrive la lotta interiore e la voglia di riscatto di una giovane donna, stretta nella morsa di una periferia asfissiante. Laura sogna di fuggire, portandosi dietro una nostalgia straziante per il mare e per la vita che avrebbe potuto essere diversa. È una canzone che incarna la tensione costante tra il desiderio di evadere e l’incapacità di farlo completamente, una narrazione delicata e profondamente emotiva che si sviluppa con malinconia e poesia.
La seconda traccia, Madonna Nera, scivola invece sul piano dell'ironia e del sarcasmo, raccontando di un "vecchio puttaniere" alle prese con le sue bassezze morali. Qui Tommaso Primo riesce a fondere una critica sociale pungente con una musicalità che, grazie ai fiati e al contributo de La Maschera, trasforma un quadro degradato in una festa grottesca, svelando la Napoli più oscura e nascosta.
Con Femmene, impreziosita dalla voce di Denise Capezza, il disco assume toni più intensi e battaglieri. La canzone diventa un inno all’emancipazione femminile, una rivendicazione di spazio e dignità, celebrando la forza delle donne in un mondo che spesso le vuole invisibili, arrabbiate e sole. Il brano esplode con una potenza emotiva che arriva diretta e universale, dimostrando quanto l’arte possa farsi portavoce di lotte contemporanee.
Altra perla del disco è Allora arrivederci ciao, un brano che commuove profondamente, raccontando lo strazio di un addio inevitabile. Le parole e la musica si fondono per creare un'atmosfera dolorosa, dove il ricordo dell’amore perso si intreccia con il dolore del presente, un incantesimo che si spezza ma che rimane vivido nei cuori di chi lo ha vissuto.
Il viaggio continua con Vico Pace, in cui l'interpretazione di Peppe Barra fa emergere storie di umanità e disumanità racchiuse nei vicoli di Napoli, toccando temi scabrosi come la pedofilia e la prostituzione, avvolti in un’aura di omertà. Eppure, come sempre, l’approccio di Tommaso Primo non è mai scontato: riesce a trattare anche i temi più difficili con una sensibilità che non cade nella facile retorica, ma si immerge nel cuore della realtà, con il necessario sdegno e la forza della denuncia.
In Partenope, il cantautore si fa portavoce dell’amore viscerale per la sua città, una Napoli ritratta come una Sirena, cullata dalle onde e adagiata su Posillipo, pronta a farsi amare e difendere anche nelle sue contraddizioni più aspre. Questo amore incondizionato emerge con prepotenza, ricordando che, nonostante le ferite, Partenope resta il centro del mondo di Tommaso Primo.
Con Ludopatico d’amore, il disco ci porta verso un finale che non lascia spazio all'indifferenza. Qui, le percussioni e le linee di basso di JRM ci trascinano in una riflessione sulla ribellione e l’autoaffermazione, offrendo un messaggio chiaro: la libertà è un diritto che va reclamato con forza, e la musica può essere un’arma potente in questa lotta.
In sintesi, Favola Nera è un disco che affonda le sue radici nella Napoli più autentica, quella che non si nasconde dietro lustrini e cartoline, ma che si presenta con tutte le sue luci e ombre. Tommaso Primo riesce a raccontare storie che parlano a tutti, immergendosi nelle tenebre per estrarre luce, una luce ferma, orgogliosa, e indissolubilmente napoletana. Favola Nera è un’opera da ascoltare e riascoltare, senza sfinimento, come un viaggio interiore che continua a svelare nuovi orizzonti ad ogni tappa.





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