I like Chopin - Gazebo (1983)

La storia di "I Like Chopin" di Gazebo del 1983 è una delle più affascinanti e simboliche dell'era dell'Italo Disco, un genere musicale che ha dominato le classifiche europee negli anni '80. Questo brano rappresenta una vera e propria pietra miliare della cultura musicale pop di quel decennio, grazie non solo al suo successo commerciale, ma anche alla sua unicità stilistica e al mito che lo circonda.

Il protagonista di questa storia è Paul Mazzolini, in arte Gazebo, nato a Beirut nel 1960. Figlio di un diplomatico italiano e di una cantante americana, Gazebo cresce in un ambiente internazionale che influenzerà profondamente la sua sensibilità artistica. Poliglotta e immerso fin da giovane nella musica e nella cultura internazionale, Paul intraprende la carriera musicale nei primi anni '80, trovando il suo vero slancio creativo grazie all'incontro con Paolo Micioni, un DJ e produttore di grande esperienza. Micioni era già un nome noto nel panorama della musica italiana, avendo collaborato con artisti di calibro internazionale, come Mike Francis e Amii Stewart.

Nel 1982, l'incontro tra Gazebo e Pierluigi Giombini, il produttore e compositore romano noto per il suo talento nella scrittura di melodie orecchiabili, si rivela decisivo per la creazione di "I Like Chopin". Giombini, che a volte si firmava come "John Bini", contribuì a dare vita a un sound unico, dove elementi di musica classica si mescolano con le ritmiche elettroniche tipiche dell'Italo Disco. Il suo amore per la musica classica, infatti, sarà una delle componenti chiave del successo della canzone.

"I Like Chopin", pubblicata nel 1983, ha una storia interessante non solo per la musica, ma anche per il suo testo. Scritto da Gazebo stesso, il testo narra, in modo delicato e poetico, la storia d'amore tra il compositore polacco Fryderyk Chopin e la scrittrice francese George Sand, raccontata dal punto di vista della donna. Questo approccio, insolito per una canzone pop dell'epoca, arricchisce il brano di una profondità emotiva che va oltre la semplice struttura da discoteca. La leggenda, inoltre, vuole che alcune delle melodie del brano fossero state attribuite erroneamente a Chopin stesso, creando così un'aura di mistero intorno alla sua genesi.

Il successo di "I Like Chopin" fu immediato e travolgente. Il brano raggiunse la prima posizione nelle classifiche di vari paesi europei, tra cui Italia, Svizzera, Germania e Austria, e conquistò anche il pubblico internazionale, arrivando nella top ten in Giappone e in molti altri paesi. La sua melodia malinconica, accompagnata da un ritmo ipnotico, riuscì a fondere in maniera perfetta l'atmosfera nostalgica con l'energia della pista da ballo. Divenne un vero e proprio inno delle discoteche di quel periodo e un classico intramontabile che ancora oggi viene suonato nelle serate revival.

Dietro al brano c'è anche la collaborazione di Giombini con altri artisti di successo dell'Italo Disco. Lo stesso anno, infatti, Giombini compose anche "Dolce Vita", interpretata da Ryan Paris (alias Fabio Roscioli), un altro successo internazionale che consolidò la sua reputazione come uno dei maggiori compositori di quel periodo.

"I Like Chopin", grazie alla sua eleganza musicale e alla sua storia suggestiva, ha superato la prova del tempo, diventando un evergreen. Anche Gazebo, dopo decenni, continua a celebrarne il successo: nel 2020, durante la pandemia di COVID-19, ha rilasciato una nuova versione del brano, la "Corona Version", dedicata a medici e infermieri impegnati in prima linea nella lotta contro il virus. Questo gesto dimostra come il brano, nato in un contesto di leggerezza e intrattenimento, abbia mantenuto la sua capacità di parlare a nuove generazioni e di adattarsi ai tempi, senza mai perdere la sua rilevanza.

In definitiva, "I Like Chopin" non è solo una canzone di successo, ma un vero e proprio fenomeno culturale, capace di fondere musica classica e pop, amore e nostalgia, rendendo immortale una delle storie d'amore più celebri della storia della musica, quella tra George Sand e Fryderyk Chopin, attraverso una melodia che risuona ancora nelle nostre memorie e nelle piste da ballo di tutto il mondo.

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