Pump up the volume - M|A|R|R|S (1987)

Negli ultimi giorni dell’agosto 1987, molte cose stavano volgendo al termine: le vacanze, l’estate e, in un certo senso, anche un’epoca musicale. Gli anni '80, che avevano visto nascere icone pop come Madonna, Michael Jackson e Prince, stavano lentamente evolvendo, e la musica stessa si trovava a un bivio. Mentre l'industria discografica stava promuovendo sempre più le melodie prodotte dai tre celebri produttori Stock, Aitken e Waterman, con il loro sound sintetico e riconoscibile, c'era chi tracciava nuovi percorsi sonori, spingendo oltre i confini della musica tradizionale.

E così, in quel preciso momento, in cima alle classifiche comparve un brano che non somigliava a nulla di ciò che aveva preceduto: "Pump Up the Volume" dei M|A|R|R|S. Non era una canzone nel senso tradizionale del termine, ma piuttosto un collage sonoro, un esperimento di tecnica, una dimostrazione delle potenzialità del campionamento, una delle prime a raggiungere un successo di tale portata.

I M|A|R|R|S furono il frutto di una collaborazione tra due gruppi musicali britannici piuttosto differenti: i Colourbox e gli A.R. Kane. Entrambi avevano approcci molto diversi alla musica, e questa collaborazione fu piuttosto complessa, tanto che alla fine i due gruppi si trovarono a lavorare in maniera quasi separata. La storia racconta che mentre gli A.R. Kane si concentrarono sul lato più sperimentale e chitarristico, i Colourbox, più orientati verso il pop elettronico, furono i principali artefici del sound finale. Alla produzione si unì il dj Chris "C.J." Mackintosh, che aveva grande familiarità con l'arte del remix e del campionamento, e fu proprio lui a portare il tocco magico che avrebbe reso Pump Up the Volume un classico.

Il brano, uscito nell'agosto del 1987, si basava su una struttura fatta quasi interamente di campionamenti. Al tempo, l'uso massiccio di campioni – frammenti di altre canzoni, suoni e voci preesistenti – era una novità. Oggi è una tecnica comune nella musica elettronica e hip-hop, ma nel 1987 era ancora un territorio in gran parte inesplorato.

Come i Sigue Sigue Sputnik avevano già tentato di fare un paio d’anni prima, mescolando elementi futuristici con un’estetica cyberpunk, anche i M|A|R|R|S si posizionarono all’avanguardia musicale. La loro ispirazione era rivolta verso un futuro che sembrava sempre più vicino, un futuro tecnologico, dominato dall’innovazione. Non è un caso che entrambi i gruppi si rifacessero all’immaginario dei cosmonauti sovietici degli anni '60, simboli di un’era in cui l’umanità guardava alle stelle e immaginava un domani dominato dalla conquista dello spazio.

Nel caso dei M|A|R|R|S, però, il viaggio non era verso le stelle, ma dentro la musica stessa. Con Pump Up the Volume, la canzone diventava un prodotto frammentato, una combinazione di pezzi presi da altre fonti e riarrangiati per creare qualcosa di nuovo. Il titolo stesso era emblematico: Pump Up the Volume, un invito ad alzare il volume e lasciarsi trasportare da una marea sonora fatta di bassi profondi, scratch di vinili e voci sovrapposte. Il brano conteneva riferimenti musicali a James Brown, a brani funk, soul, hip-hop, e persino frammenti di dialoghi da film, creando un mix eterogeneo che catturava l’essenza dell’epoca e anticipava il futuro.

Il singolo fu un successo immediato. Arrivò in cima alle classifiche nel Regno Unito e ottenne un grande riscontro anche negli Stati Uniti, diventando uno dei brani più iconici dell'anno. Ciò che rese Pump Up the Volume così rivoluzionario fu il modo in cui ridefinì il concetto di canzone pop. Non più solo una melodia o un testo cantato, ma un vero e proprio viaggio sonoro, che metteva insieme elementi apparentemente incongruenti per creare un groove irresistibile.

Tuttavia, dietro le quinte, non tutto era così armonioso. La battaglia legale per i diritti dei campionamenti usati nel brano fece scalpore, con i M|A|R|R|S che dovettero affrontare diverse cause da parte degli artisti da cui avevano campionato frammenti di musica. Questo segnò uno dei primi momenti in cui il dibattito sui diritti d’autore nel contesto del campionamento musicale emerse in maniera così forte, prefigurando le numerose controversie legali che avrebbero segnato la musica elettronica e l'hip-hop negli anni successivi.

Il fatto che i M|A|R|R|S abbiano pubblicato un solo singolo, per poi dissolversi nel nulla, conferisce a Pump Up the Volume un’aura mitica. Fu una meteora che cambiò il corso della musica popolare, eppure i suoi autori non capitalizzarono su quel successo per costruire una carriera più lunga. E forse, proprio per questo, il loro contributo risulta ancora più significativo: in un solo colpo, rivoluzionarono il pop, introducendo nuove tecniche e suoni che avrebbero influenzato la musica degli anni '90 e oltre.

In un certo senso, con l'arrivo di Pump Up the Volume, gli anni '80 stessi stavano raggiungendo una maturità diversa. Il pop stava cambiando, abbracciando l’elettronica, il campionamento e la cultura del remix. E mentre si lasciava alle spalle le sue icone più luccicanti, la musica pop stava per diventare più complessa, più frammentata, ma anche più innovativa.

M|A|R|R|S, con il loro unico singolo, hanno segnato l’inizio di una nuova era, mostrando che il futuro della musica non sarebbe stato fatto solo di chitarre e sintetizzatori, ma anche di frammenti del passato, riassemblati in qualcosa di completamente nuovo e travolgente.

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