Dance little sister - Terence Trent'Arby (1987)

Negli anni ’80, abbiamo visto un’esplosione di artisti geniali, molti dei quali sono stati sottovalutati al tempo, per poi essere rivalutati col passare degli anni. Tra questi, uno dei più brillanti e meno apprezzati come meritava è stato sicuramente Terence Trent D’Arby. Il suo album d’esordio del 1987, dal titolo complesso Introducing the Hardline According to Terence Trent D'Arby, lo lanciò immediatamente nell’Olimpo della musica pop e rock, segnando uno dei debutti più impressionanti del decennio. Grazie a singoli come If You Let Me Stay e Wishing Well, Terence conquistò le classifiche europee, dimostrando non solo una straordinaria vocalità, ma anche una presenza scenica magnetica.

Tra i brani che contribuirono a rendere quell'album leggendario, Dance Little Sister, terzo singolo estratto, ha un ruolo speciale. Pubblicato nell'ottobre del 1987, la canzone e il relativo video catturarono perfettamente l’energia di Terence come performer. Il brano non era solo una trascinante fusione di rock e funk, ma offriva anche un’ulteriore dimostrazione della sua abilità nel ballo. Il video, che mostrava Terence in piena azione sul palco con i suoi musicisti, sottolineava le influenze che avevano plasmato il suo stile unico, tra cui chiari riferimenti a grandi icone della musica e della danza.

Innanzitutto, il titolo Dance Little Sister richiamava inevitabilmente alla mente una canzone omonima dei Rolling Stones del 1974. Sebbene le storie dietro i due brani fossero diverse, è difficile immaginare che Terence, ormai residente nel Regno Unito da anni, non fosse a conoscenza della traccia degli Stones. Tuttavia, Terence reinterpreta quel titolo in chiave del tutto personale, inserendolo in un contesto sonoro che fonde diversi generi musicali. Le sue radici soul e gospel, evidenti in brani più lenti e meditativi dell’album, come As Yet Untitled e If You All Get to Heaven, si mescolano qui a un ritmo più frenetico e funkeggiante, in un tributo esplicito a James Brown. Infatti, nella canzone Terence cita direttamente il "Godfather of Soul" ripetendo alcuni versi di Sex Machine, a conferma della profonda influenza che Brown esercitava su di lui.

Oltre a James Brown, un’altra grande fonte di ispirazione per Terence in Dance Little Sister è senza dubbio Prince, la cui combinazione di sensualità e funk permea il brano. Tuttavia, è nelle movenze di Terence che si nota un’influenza altrettanto evidente, quella di Michael Jackson. I suoi passi di danza, fluidi e dinamici, rimandano al Re del Pop dei primi anni, e il carisma che sprigiona durante le sue performance evoca chiaramente l'influenza di Jackson, senza mai scadere nell'imitazione.

Il video della canzone, in cui Terence esegue il brano insieme alla sua band, prosegue il filo conduttore visivo dei due singoli precedenti, collegandosi in particolare a Wishing Well. Anche qui, vediamo Terence in momenti di vita familiare, con scene che suggeriscono una continuità narrativa tra i video. La presenza della modella Kelly Brennan, che interpreta la compagna di Terence nel video, diventerà ancora più importante nel successivo Sign Your Name, creando così una sorta di trilogia visiva.

Con Dance Little Sister, Terence Trent D’Arby raggiunse forse l’apice della sua carriera in termini di impatto commerciale e artistico. Il singolo entrò nelle top ten di numerosi Paesi, confermando il successo globale di un artista che, pur essendo in anticipo sui tempi, lasciò un’impronta indelebile nella musica di quegli anni. Negli anni successivi, Terence avrebbe intrapreso un percorso di trasformazione personale e artistica, cambiando nome in Sananda Francesco Maitreya e trasferendosi a Milano. Anche se il suo stile musicale è molto mutato con la maturità, non ha mai rinnegato quell’album che gli regalò fama e popolarità.

A distanza di anni, possiamo dire che la profezia di Terence si è avverata: il suo debutto è stato uno dei migliori album degli anni ’80, e la sua eredità musicale continua a essere celebrata da chi, come noi, ha vissuto quell’epoca indimenticabile.

Commenti

Post più popolari