Tomorrow - Amanda Lear (1977)

Il 45 giri "Tomorrow" del 1977 è il singolo che porta Amanda Lear al successo in Italia, consacrandola a icona della disco music europea, in particolare quella di stampo tedesco che ha come centro la scena musicale di Monaco. È un periodo d’oro per la disco, e Amanda si trova perfettamente inserita in questo mondo, con il suo look androgino, un fascino un po' misterioso e l'ironia che le permette di giocare con le chiacchiere sulla sua identità. Dotata di una voce profonda, definita spesso "mascolina", Amanda sfrutta questa particolarità a suo favore, mentre un’aura di ambiguità sessuale la accompagna, alimentando la sua fama e dando un tocco in più alla sua immagine di “donna enigma”. Per lei, la vera identità non è altro che uno strumento artistico, e lo dimostra il fatto che il suo passato sia circondato da mille versioni e pseudonimi: Alain Tap e Peki D’Oslo sono solo due dei nomi che la leggenda popolare le attribuisce.

In Italia, Lear è introdotta al grande pubblico da Cristiano Malgioglio, che si autodefinisce “l'unico uomo che abbia mai scritto per lei,” come se questo potesse sancire un legame esclusivo, nonostante il passato di collaborazione con artisti come Pupo. Eppure, il punto è proprio questo: Amanda è di un'altra categoria, inarrivabile, con una carriera che vanta incontri con alcune delle maggiori icone musicali e artistiche del periodo, da Lou Reed a Brian Jones, passando per David Bowie, che la incoraggia a tentare la carriera musicale. Dapprima modello per la copertina dei Roxy Music, musa di Salvador Dalì, e infine cantante, Lear costruisce il suo personaggio con cura e intelligenza, sino a lanciarsi nel mercato discografico europeo proprio nel momento in cui la disco music sta per esplodere.

Il 1975 è l'anno del suo debutto con il singolo "Trouble", una cover di Elvis Presley, prodotta dai fratelli La Bionda e incisa in tedesco ai Musicland Studios di Monaco, dove artisti come Donna Summer e Giorgio Moroder stavano dominando la scena con i loro suoni avanguardistici. La svolta definitiva arriva nel 1977, con il produttore tedesco Anthony Monn, che incide "I Am a Photograph", l’album che lancia Amanda nel panorama internazionale. "Tomorrow", il singolo estratto dall’album, è un mix di disco e easy listening che si ispira allo stile dei Boney M e alla prima disco del Philadelphia Sound, ma con un tocco leggero e sensuale dato da un testo minimalista e orecchiabile.

Amanda, cittadina del mondo e poliglotta, sa bene come adattarsi alle esigenze del mercato: per scrivere "Tomorrow" sceglie una semplicità che permette al brano di diventare popolare in tutta Europa. Oltre all’inglese, aggiunge alcune parole in francese, come “voulez-vous” e “rendez-vous”, termini sensualmente esotici e facilmente comprensibili che aggiungono un’ulteriore dose di fascino, rendendo la canzone memorabile anche per il pubblico italiano. E gli italiani, in effetti, la accolgono con entusiasmo: bastano poche apparizioni televisive nelle trasmissioni di punta per far entrare “Tomorrow” prepotentemente in hit parade, dove si unisce a una top ten dominata dalle produzioni disco tedesche di Moroder, Summer, Roberta Kelly, Boney M e Silver Convention.

In Italia, il successo di "Tomorrow" è travolgente, tanto da trasformare Amanda in un'icona della disco, ma curiosamente, in Francia il brano è quasi ignorato. Tuttavia, il “rendez-vous” con il pubblico d’oltralpe non è perso per sempre, e in effetti, undici anni più tardi, Amanda trova un'inaspettata connessione musicale con il punk-rock italiano: i CCCP di Giovanni Lindo Ferretti scelgono di reinterpretare "Tomorrow" in chiave punk, con la stessa Amanda ad affiancarli. Questa versione alternativa del brano testimonia la sua trasformazione da semplice canzone disco a vero e proprio cult.

In definitiva, "Tomorrow" rappresenta non solo un grande successo commerciale ma anche l'apice di una carriera che ha attraversato confini culturali, artistici e di genere. Amanda Lear, in tutto il suo mistero e carisma, si afferma così come una figura iconica della musica europea, un enigma che continua a stregare il pubblico anche a distanza di decenni.

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