Things can only get better - Howard Jones (1985)

Nel 1985, la carriera di Howard Jones era in una fase cruciale, il momento in cui avrebbe potuto consolidarsi come una delle nuove grandi voci del pop europeo. Dal suo debutto con New Song nell’agosto del 1983, il cantautore britannico aveva rapidamente scalato le classifiche e guadagnato consensi con successi come What is Love?, e con il suo album di debutto, Human’s Lib, pubblicato nel marzo del 1984. L’album era stato accolto con entusiasmo, e Jones era ormai riconosciuto come uno degli artisti più promettenti della scena musicale del tempo. Nell’estate del 1984, con l’uscita di Like to Get to Know You Well, accompagnato da un video suggestivo diffuso in concomitanza con le Olimpiadi di Los Angeles, Jones si avvicinava ulteriormente ai grandi nomi del pop britannico, divenendo una presenza sempre più forte e riconoscibile.

All’apice di questo periodo d’oro, Howard Jones iniziò a riflettere su come trasmettere l’energia positiva che stava vivendo ai suoi fan, molti dei quali, forse, stavano attraversando periodi difficili. Questo pensiero divenne l’ispirazione per Things Can Only Get Better, un brano concepito come incoraggiamento per chi si sentiva demoralizzato. Jones voleva infondere forza e ottimismo, riconoscendo che nella vita tutti possiamo sperimentare momenti di paura e incertezza, ma con la fiducia che il futuro riserva sempre nuove possibilità. La canzone esprime un messaggio semplice ma profondo: vivere ogni giorno con pienezza, per arrivare a sessant'anni senza rimpianti, con la consapevolezza di aver vissuto intensamente.

Il video di Things Can Only Get Better è altrettanto significativo. Nella sua apertura mostra una serie di persone impegnate in attività quotidiane in un’atmosfera cupa e industriale: operai al lavoro, una donna che stira una camicia rossa, un mimo somigliante a Charlie Chaplin, e tre donne eleganti che percorrono corridoi anonimi. Col progredire delle immagini, il significato diventa chiaro: Jones ha voluto rendere omaggio al team che lo affianca dietro le quinte, un tributo a coloro che lavorano per rendere possibile ogni concerto e spettacolo. Gli operai stanno montando il palco per lui, la donna stira la camicia che indosserà sul palco, e le tre donne eleganti sono le sue coriste, un trio noto con il nome d’arte di Afrodiziak. Anche il sosia di Chaplin, un noto mimo britannico, è una figura abituale nel team di Jones durante i tour. Attraverso il video, Howard ringrazia tutti coloro che contribuiscono al suo successo, condividendo la gioia del suo momento e augurando che le cose possano continuare a migliorare.

Questa canzone non solo trasmetteva ottimismo, ma segnava anche l'inizio di una nuova fase della carriera di Jones. Il suo album in arrivo, Dream into Action, avrebbe confermato e amplificato il successo di Things Can Only Get Better, grazie anche ad altri brani forti come Look Mama e No One is to Blame. Quest’ultimo sarebbe stato poi reinciso come singolo, con una collaborazione d’eccezione: Phil Collins alla batteria. Con l’uscita di Dream into Action, Howard Jones diventò ufficialmente una delle icone del pop degli anni Ottanta, consolidando il suo status e confermando che il suo auspicio non era solo una promessa per il pubblico, ma anche una profezia per la sua carriera: da lì in avanti, le cose potevano solo migliorare.

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